Burundi: visita di maggio 2011

Relazione della visita in Burundi
Dal 1 maggio al 21 maggio 2011

1 – Nuove opportunità

1.1 – Soeur Christine e il CEAP  (Centre d’Ecoute et de Aide Psicologique) à Bujumbura

Il giorno seguente al mio arrivo in Burundi, dopo aver sistemato la mia logistica, sono andato a consegnare la posta a la PAR. Pensando alle difficoltà che incontra ECCOMI nella gestione del progetto “sostegno scolastico a distanza ai minori orfani e di strada” ho chiesto a soeur Marte – a cui dovevo consegnare la posta-, se conosceva qualche istituzione o associazione impegnata nel sostegno dei minori in difficoltà.  Soeur Marte mi ha accennato al CEAP e mi ha dato il numero di telefono di suor Christine responsabile del CEAP.

Previo appuntamento, l’11 maggio incontro a la PAR soeur Christine e il giovane Simeon responsabile della comunicazione del Centro.  Ciò che mi dicono dell’attività che svolgono e della metodologia ed organizzazione con cui viene condotta mi sembra possa essere una esperienza interessante, malgrado la povertà dei mezzi, per ECCOMI.

In sintesi: si avvalgono di persone volontarie presenti nei vari quartieri della città che, previo periodici seminari di formazione di tre giorni, individuano i casi vulnerabili e li indirizzano al CEAP per gli interventi necessari.   Per questo propongo loro di predisporre la documentazione necessaria ed una specifica proposta di collaborazione con ECCOMI per il sostegno scolastico dei minori di strada.  Il 18 ricevo la documentazione riguardante il CEAP e soltanto il 20 la proposta di collaborazione con ECCOMI per un importo di poco più di 5.000 euro certamente riducibili per l’eccessiva incidenza dei costi del personale, ma non ho avuto il tempo per parlarne perché il giorno successivo l’aereo mi ha riportato a Roma.

NOTA-La successiva istruttoria svolta da ECCOMI, a mio avviso, avrebbe potuto e dovuto richiedere dei chiarimenti ed altre informazioni prima di esprimersi negativamente.

1.2 – Nadia e l’Association des Femmes Handicappées “Les Vaillantes”

Il 3 maggio convoco Nadia per discutere del progetto da lei inviatomi precedentemente per richiedere il sostegno di ECCOMI.  A conclusione dell’incontro abbiamo stabilito i seguenti punti:

a) Integrare opportunamente la presentazione delle finalità generali con informazioni circa la rilevanza a livello nazionale e locale del problema e le gravi conseguenze umane e sociali, magari citando  i dati reperibili;

b) Spiegare come si intende procedere per arrivare ad una autonomia economica dell’atelier (per es. reperire altri finanziamenti e collaborazioni, altri spazi di mercato, ecc. ecc.);

c) Ridurre l’importo richiesto ad ECCOMI sottraendo quanto si potrebbe avere da Istituzioni pubbliche e private locali –considerando l’apprezzamento già ottenuto dalle precedenti attività dell’Associazione- che comunque potrebbero produrre delle lettere di impegno da allegare al progetto;

d)  Nadia dovrebbe sollecitare via mail Emilia perché le invii i suoi suggerimenti.

Dopo una decina di giorni, il 12 maggio, rivedo Nadia che mi riferisce dei suggerimenti e dei tagli ricevuti da Emilia e mi porta quattro lettere di impegno che è riuscita ad ottenere.  Nel corso della riunione le suggerisco di far presente ad Emilia che 2 o 3 mesi sono troppo pochi per avviare una attività produttiva e certamente insufficienti per incassare quanto necessario per andare avanti. Le raccomando inoltre di informarla delle quattro lettere ottenute e di cercare di parlare direttamente con Emilia dandole e chiedendole i rispettivi numeri di telefono.  Faccio altresì presente che l’Associazione svolge anche altre attività e quindi i costi generali –personale, logistica, ecc.-  andrebbero distribuiti sui rispettivi bilanci e non caricati totalmente sul progetto “atelier de couture”.

Il giorno 19 rivedo una ultima volta Nadia, a Roma continuo tuttavia a seguire via mail le revisioni del suo progetto a seguito dei suggerimenti di Emilia.

Nota- L’istruttoria successivamente condotta da ECCOMI mi sembra abbastanza corretta. Infatti i precedenti drastici tagli, finanziari e temporali, a mio parere, ignorano l’obiettivo principale del progetto di Nadia, obiettivo mirato al sostegno di ragazze handicappate e vittime di una guerra civile, sostegno al quale altrove generalmente contribuiscono anche le Istituzioni pubbliche.

1.3 – CDJM

A seguito delle riunioni svolte a partire dal 3 maggio con l’ASB e quindi con il rinnovato Comitato del Centro giovani di Muyinga che sta operando per rilanciare l’attività del CDJM (*),  Prosper, il nuovo Commissario regionale  ASB mi ha presentato una prima richiesta per circa 800 euro per rifornire il Centro di tavoli e sedie e quindi renderlo più accogliente anche in vista degli incontri in programma con le altre Associazioni interessate a collaborare.  Da rilevare rispetto a questa richiesta così come per quella relativa  ad attrezzature sportive che attualmente il Centro risulta piuttosto sprovvisto di arredi ed attrezzature e che il precedente responsabile regionale ASB si è rifiutato di fare il passaggio di consegne ai nuovi responsabili ASB.

Parlando con Prosper di tale richiesta ho fatto presente che per rendere più attraente il Centro sarebbe stato utile cominciare quanto prima, ormai prossimi alle vacanze scolastiche, organizzare qualche attività sportiva e ricreativa anche per mostrare che il CDJM è  nuovamente frequentato dai giovani della città. Ciò evidentemente significava dover acquistare qualche prima essenziale attrezzatura sportiva.  Prosper ha quindi predisposto una seconda richiesta in forma di progetto ad ECCOMI per circa 3.600 euro.

(*)  l’attività dopo il 2004 si era progressivamente ridotta a causa dell’esaurirsi del sostegno del  MASCI e successivamente del deteriorarsi dei rapporti tra i componenti il Comitato di gestione del CDJM

NOTA- ritengo che l’istruttoria di tale richiesta non abbia tenuto conto dell’importanza che ECCOMI attribuisce alla opportunità di rilanciare l’attività del CDJM frutto di una impresa nazionale del MASCI alla quale, nel 1998, hanno contribuito 108 comunità di quasi tutte le regioni italiane.

1.4 – ASJC (Association pour le Soutien de la Jeunesse en Chomage)

Il 10 maggio posso incontrare Jean Claude, vice presidente dell’ASJC nel tardo pomeriggio al termine del suo orario di lavoro.  Mi mostra il progetto redatto secondo lo schema predisposto dall’UE per i progetti di cooperazione internazionale.

Ne discutiamo i contenuti con particolare attenzione ai costi; l’esame congiunto porta ad una consistente riduzione dell’importo ritenuto necessario per rinnovare la strumentazione dello studio fotografico e per la possibilità di nuovi posti di lavoro.  In effetti sono già oltre 10 anni che lo studio fotografico è attivo, malgrado un mercato fortemente condizionato dalla guerra civile, e durante questi anni è stato possibile ammodernare soltanto una volta le attrezzature inizialmente fornite gran parte delle quali già di seconda mano.

Da considerare  la possibilità di poter ridurre l’onere per ECCOMI anche ricercando apparecchiature d’occasione  (di penultima generazione) e richiedendo un contributo alla Caritas Italiana che già nel 2.000 ha consentito all’ASJC la realizzazione dello studio fotografico.

2 –  Rapporti con i partners di ECCOMI

2.1 –  ASB

Il 3 maggio ho un primo incontro con il Commissario generale  Albert e con il permanente Claver per programmare per quanto possibile ciò che possiamo fare nel corso della mia presenza circa la collaborazione tra  ASB ed ECCOMI.

Faccio da subito presente, sapendo le difficoltà per loro di dare importanza a scadenze e documentazione, la necessità di ECCOMI di avere la documentazione riguardante i progetti sia per meglio definire nella prossima Assemblea del 28 maggio il consuntivo del 2010 e il preventivo del 2011, sia per effettuare l’invio dei soldi.  In particolare per il progetto “gardenies” siamo in attesa della relazione anche finanziaria del primo trimestre della mensa, della relazione finanziaria del corso di formazione degli animatori svolto durante le vacanze di Natale e dello studio per la recinzione delle gardenie con relativa descrizione del o dei progetti specifici secondo  le priorità per loro più urgenti.  Albert e Claver si impegnano a farmi avere i documenti richiesti al più presto e comunque prima del 20 maggio.  Per quanto riguarda il CDJM confermano l’interesse e quindi l’impegno dell’ASB a perseguire il rilancio del Centro secondo l’impostazione a suo tempo concordata e si dicono fiduciosi nel buon lavoro che sta conducendo il nuovo Commissario regionale.

Con grande entusiasmo mi informano del grande impegno con cui stanno lavorando per il Jamboree Africano che si terrà in Burundi tra luglio e agosto del 2012 chiedendomi di informare e sollecitare la collaborazione e la partecipazione di ECCOMI e delle associazioni scout italiane. Per questo mi informano dei documenti  e del materiale audiovisivo che stanno predisponendo e che potrò vedere nel prossimo incontro fissato per il 5 maggio presso la sede ASB.

In questo secondo incontro infatti mi mostrano alcune prime stesure dei documenti che intendono diffondere  ed un DVD in cui Albert illustra gli aspetti storici e naturalistici del Burundi nonché l’organizzazione, il programma e i temi del Jamboree che si svolgerà nei pressi di Gitega.  Dopo alcuni tentativi non riusciti di trasferire il DVD nella mia pennetta –spazio disponibile non sufficiente-  raccomando ad Albert di farmene una copia in modo ch si possa avviare da subito una azione promozionale dell’evento nell’ambito dello scoutismo italiano.

Seguono un altro paio di incontri in cui ripetiamo quanto più volte ci siamo detti circa la possibilità che lo scoutismo locale, ma non solo, si faccia anche promotore di iniziative di micro imprenditorialità giovanile  per contribuire a combattere il grave problema della mancanza di opportunità di lavoro, problema che in Burundi costituisce il maggior rischio per la pace.

Purtroppo, malgrado i molteplici solleciti telefonici fino all’ultimo giorno, l’ASB, forse troppo preso dalla prospettiva del Jamboree, non è riuscito a consegnarmi la documentazione richiesta salvo la breve relazione sulla formazione degli animatori delle gardenies.

A Muyinga  faccio un primo incontro con Prosper e Sylvestre riferendo loro quanto avevo saputo da Albert circa il buon lavoro che stavano svolgendo per rilanciare l’attività del CDJM e per apportare le necessarie modifiche allo statuto consentendo anche alle altre associazioni che operano per i giovani della città di associarsi al CDJM.  Prepariamo quindi la riunione del Comitato di gestione per il giorno successivo. Alla riunione del Comitato hanno partecipato  oltre a Prosper, Presidente, ed a Sylvestre, vive presidente, Jean Rock segretario,  Olivier –presidente dell’Assemblea regionale ASB-  e Hermes. Assenti giustificati Tharcisse ed Elianne. Prosper ricorda  ai presenti che a seguito delle sollecitazioni dell’ASB nazionale il Comitato è impegnato nel programma di riattivazione del CDJM al quale stanno già lavorando, programma che prevede una revisione dello statuto che, tra l’altro,  consenta una presidenza a rotazione (non più esclusiva dell’ASB), una partecipazione al patrimonio associativo per quanto sarà acquisito a partire dall’attuale gestione e l’apertura dell’assemblea soci ad altre associazioni.  Una prima Assemblea si terrà a giugno, mentre in agosto è prevista l’assemblea generale elettiva.  Vengono quindi ricordati i progetti in sospeso e da riesaminare:  studio fotografico, atelier di falegnameria, atelier di cucito e centro internet. Nel mio breve intervento, oltre ad assicurare l’interesse e il sostegno di ECCOMI, faccio presente che potrebbero già essere ulteriormente  sviluppati  i corsi di alfabetizzazione per i minori di strada e quelli per adulti nonché alcune attività ricreative mentre si dovrebbe avere maggiore cura della manutenzione del Centro e del terreno circostante magari impegnando  anche i ragazzi del gruppo scout. Sottolineo quindi l’importanza di far conoscere alla città  quanto si sta facendo e il programma delle attività del CDJM anche mediante  depliants e volantini.

2.2 – Liga ITEKA

Il 4 maggio vedo Jean Paul.  Mi conferma che sta intraprendendo un nuovo lavoro che lo impegna molto; anche per questo al momento ha difficoltà a seguire il progetto “sostegno scolastico a distanza”. Il fatto di dover incontrare alcuni minori a lui affidati per alcuni casi richiede troppo tempo e troppi costi di benzina.  Si dice d’accordo circa l’ipotesi a cui ho pensato ascoltando le sue difficoltà,  di delimitare l’ambito di operatività del progetto in funzione delle distanze facilmente percorribili sia dagli operatori del progetto sia dai minori interessati, escludendo quindi i minori che per qualsiasi motivo si allontanano oltre tale limite perché cambiano luogo di residenza o sede scolastica.

Conferma comunque il suo impegno nell’ITEKA e la sua disponibilità ed interesse a collaborare con ECCOMI per il progetto”sostegno scolastico a distanza”.

A Muyinga insisto con Hermes e Sylvestre sulla necessità e sulla opportunità di condurre le verifiche con ECCOMI anche per superare definitivamente i dubbi circa una corretta conduzione del progetto.  Pur dicendosi d’accordo ed assicurando la loro disponibilità, confermano, anche per quanto accaduto nella precedente visita di ECCOMI, l’inopportunità ad effettuare tali verifiche durante le attività di fine anno scolastico.

2.3 – Diocesi di Muyinga

A Muyinga non ho potuto salutare né parlare con Monsignor Joachin in quanto impegnato fuori sede.  Naturalmente mi sono visto con don Deogratias e soprattutto con Claudina responsabile della Caritas diocesana e (nostra) coordinatrice per i progetti riguardanti i Batwa.

 

Cominciamo l’esame dei progetti a partire da quello riguardante la scolarizzazione per il quale in particolare  aggiorniamo la situazione degli attuali frequentanti delle classi secondarie tra i quali si registrano due abbandoni. (La situazione sarà poi consegnata a Franco Nerbi).

Per quanto riguarda le donne batwa, dopo aver considerato i vari elementi che hanno condizionato lo svolgimento delle attività -in particolare  il notevole contributo che la Diocesi ha voluto dare al regolare e pacifico svolgimento delle varie fasi delle elezioni politiche-, abbiamo concordato di fissare l’inizio delle attività al 2- febbraio 2010 e di richiedere alla Provincia di Roma la possibilità di far slittare il termine del progetto al 31-12-2011. Pertanto si dovrebbe presentare alla Provincia uno stato di avanzamento delle attività relativo al periodo dal 1-2 2010 al 10-6-2011 spiegando i motivi del ritardo.  Claudina si impegna a farci avere  la relazione di questo stato di avanzamento.  Intanto mi consegna tre contratti di collaborazione mentre ECCOMI dovrebbe provvedere alla lettera di incarico per Claudina precisando i compiti tra cui anche quello di individuare gli operatori e definirne i contratti.

Circa il progetto case batwa per il quale ECCOMI ha ricevuto un contributo dalla Caritas Italiana,concordiamo di fissare la data di inizio delle attività al 1-6-2010 per poi terminare il31-12-2011. Anche in questo caso si ritiene opportuno far avere alla Caritas Italiana uno stato di avanzamento per il periodo dal 1-6-2010 al 1-6-2011 con analoghe motivazioni per il ritardo dei lavori. Delle 23 case previste ne sono state ultimate 13.  Per quanto riguarda i rapporti di lavoro sono necessarie la lettera contratto con il muratore e una lettera d’incarico di ECCOMI a Claudina. Prima della mia partenza Claudina mi fa avere un DVD con tutta la documentazione richiesta.  A Roma ne faccio copia per il Presidente e per i capi progetto.                                                                                                                                                                      Francesco De Falchi


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