Haiti: La Maison des Petits de Diquini, settembre 2012

Cari amici,
Pascale Salomon, socia della nostra associazione, è la sorella del “papà” de La Maison des Petits de Diquini.  Pascale vive a Roma da molti anni e lavora alla Ambrit International School dove ha a lungo organizzato proprio la scuola dell’infanzia.  Nell’estate del 2010, pochi mesi dopo il terremoto ha passato  il mese di agosto all’orfanotrofio portando il suo contributo non solo di esperta educatrice ma anche di persona ricca di grande umanità e affetto, e quest’anno ha ripetuto la visita, sempre durante il mese di agosto.  Vi allego la sua lettera che ci dà gioia e speranza. Vorrei solo aggiungere che in questi ultimi giorni abbiamo finanziato l’installazione  dei pannelli solari che forniranno energia pulita all’orfanotrofio, con ridottissimi costi di esercizio, e anche questo intervento, curato da Roberto, ci sembra un bel traguardo.  Grazie a tutti voi.
Franca
Cari amici
Sono tornata da qualche settimana da Port au Prince e gli amici si complimentano ancora per la mia serenità, il mio sorriso, la ritrovata speranza che ispirano anche questa lettera.
Prima di tutto devo dire che tornando in Haiti mi ero preparata al panorama di tende, disperazione e povertà generalizzata così evidenti quando ero partita due anni fa, sei mesi dopo il terremoto, dopo un soggiorno di un mese.  E’ stata una piacevole sorpresa notare mentre mi avvicinavo a Diquini che non c’erano più tende nelle strade né la devastante distruzione delle case, né le immagini di disperazione del dopo terremoto.  Ci sono invece segni di ricostruzione ovunque e c’è nell’aria la speranza di gente pronta a ripartire per nuovi orizzonti.

Molto sinceramente, ho visto con gioia che c’è un comune sentimento di orgoglio che non solo sottolinea la capacità di resistenza e ripresa di questo paese, ma anche una diffusa speranza in un possibile cambiamento e rinnovamento.  L’obiettivo fondamentale del nuovo presidente è l’istruzione, e poi un impulso al turismo, un incoraggiamento all’orgoglio per le bellezze del paese.  C’è anche una grande campagna verso la promozione dell’agricoltura locale per limitare le importazioni e valorizzare quello che il paese può produrre.
Al mio arrivo, con mia grande sorpresa,  i bambini, anche i piccoli ricordavano  la “zia” che avevano visto due anni prima.  Sono stata circondata da abbracci e baci e sbalordita dalla trasformazione dell’edificio dell’orfanotrofio.  Ci sono nuovi bagni,  stanze da letto con nuovi letti, corridoi e stanze dipinti di colori brillanti, e spazi creati apposta per loro, perché possano muoversi all’interno e all’esterno.  Il giardino è pieno di attrezzature per i loro giochi e l’allegria è nell’aria.
Dopo il mio arrivo, ogni giorno ho lavorato con loro organizzando attività non solo creative, ma anche divertenti per lo sviluppo delle loro abilità.  Sono stati giorni molto piacevoli, in cui i bambini hanno dipinto, ricomposto puzzles, cucito, giocato con la plastilina, si sono misurati in mini-olimpiadi.   E presto ognuno si è distinto con il  proprio talento, la propria gioia della scoperta, la frustrazione con il lavoro d’ago, la sete di apprendere.  Solo dopo pochi giorni ho potuto distinguere la personalità di ognuno, nel riso e nel pianto, e scoprire con commozione che più davo più ricevevo.
Ho ammirato la genuina attenzione l’uno per l’altro, l’accettazione di responsabilità nell’espletamento dei loro compiti quotidiani, le preghiere pronunciate con rispetto prima e dopo ogni pasto, i loro sorrisi contagiosi, la loro gioia. Sono sicura che se li vedeste in una stanza piena di bambini non direste mai che la maggior parte di loro sono orfani e che le loro storie individuali,  storie di dolore e abbandono, sono parte di ciò che loro sono.
Il contributo della ONLUS italiana è stato fondamentale nel creare queste straordinarie condizioni ambientali per i bambini di Diquini.  Tanto si deve a  Roberto e Marie Louise che hanno iniziato il progetto,  a chi ha donato tempo,  professionalità risorse: l’Arch. Mario Rossi che ha studiato il  progetto di ristrutturazione,  Leslie Stephenson che l’ha realizzata, le associazioni  “Nico, i frutti del chicco”, MASCI,  Tracce, Eccomi, e  a tutti coloro che nonostante la grave crisi continuano a credere che il loro contributo possa fare la differenza.  Il nostro impegno andrà avanti, perché il processo innescato possa procedere, i bambini possano continuare ad andare a scuola, a vivere in modo sano in una atmosfera familiare, con l’amore e la dignità che meritano.
Questo mese passato a Diquini è stato per me più che mai di ispirazione e incoraggiamento a continuare a fare tutto il possibile per ognuno dei bambini, e spero che le mie parole e le poche immagini che allego siano di ispirazione e incoraggiamento anche per voi.

Grazie di cuore da parte di tutti e di ognuno a La Maison des Petits de Diquini.
Pascale
Settembre 2012


A pranzo con riso e fagioli

Giocando con le Winx

Papa Philippe consola il piccolino

Buon compleanno con le decorazioni fatte dai bambini

Pascale insegna a decorare

E i bambini sono molto interessati

Evviva, si parte per il picnic!

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