I progetti di Eccomi in Etiopia
L’idea iniziale (2003)
La nostra precedente esperienza in Kenya in collaborazione con la Fondazione Brownsea, dalla quale ci è stata affidata la direzione e la gestione del progetto Harambee Etiopia, ha richiamato l’attenzione delle autorità africane, per le modalità di autosviluppo ed i risultati conseguiti nel vicino Paese. Nel 2003 siamo quindi stati chiamati dai responsabili dello scoutismo etiope, tramite Abba Renzo Mancini, all’epoca Chief Commissioner dell’E.S.A. (Ethiopia Scout Association) ad effettuare un sopralluogo sul posto in vista di una successiva collaborazione (iniziata nel 2004) a sostegno della rinascita del movimento, bandito durante la lunga dittatura di Menghistu. Nel Paese c’è infatti un enorme numero di bambini e giovani e non esistono agenzie educative che affianchino l’opera della scuola.
Il contesto
Gassa-Chare è un insediamento relativamente recente, situato a circa 2.400 metri sul livello del mare. E’ separata dalla capitale Addis Abeba da circa 500 km, che si percorrono a velocità ridottissime. Si trova nella regione del Dawro-Konta, nel sud ovest dell’Etiopia, in prossimità del fiume Omo, uno fra i principali fiumi del Paese. E’ stato voluto dall’autorità centrale per consentire l’insediamento di gruppi provenienti da zone malsane (oltre i 2.000 metri non c’è pericolo di malaria) ed è costituito da varie etnie con tradizioni e religioni differenti. Il contesto economico è di tipo agro-pastorale, con piccole attività artigianali ( fornaio, falegname, sarto, ciabattino, lustrascarpe).Il Governo sta investendo molto sui giovani e sulla scuola ( 60/70 alunni per classe e due turni quotidiani per consentire a tutti la frequenza), ma c’è davvero bisogno di tutto.
Gli obiettivi.
L’esperienza maturata in Kenya ci porta a credere nella possibilità di favorire e sostenere un’effettiva azione di autosviluppo della popolazione locale, Partendo dalla creazione di solide relazioni.
Le azioni.
Il progetto ha previsto primariamente la costruzione di un centro di aggregazione sociale e di formazione giovanile, oltre all’avvio di piccole attività di autosostentamento, che permettono di “toccare con mano” azioni e risultati concreti. Questo consente di superare incredulità e diffidenza e saranno i risultati a convincere la popolazione a “copiare” quanto realizzato all’interno del centro. La nostra propensione all’educazione ha dato origine alla fondazione di una scuola materna che si occupa della fascia più giovane della popolazione. Nella situazione di estrema povertà della zona ogni intervento di natura educativa non può però prescindere dalla soddisfazione dei bisogni primari. Dai primi sopralluoghi e durante gli incontri con le autorità e la popolazione locale, tra i molti e pressanti bisogni è subito emersa la difficoltà di accesso all’acqua che ha spinto il progetto Harambee ad occuparsi dello scavo di un nuovo pozzo, prima realizzazione eseguita in loco. La filosofia alla base dei progetti Harambee non permette una maggior precisione riguardo alle future realizzazioni, in quanto prevede che le proposte vengano avanzate dalla comunità locale e valutate e decise con la comunità secondo criteri e priorità esaminati insieme.
Metodologia
Il termine Harambee significa appunto, in lingua swahili (la lingua del Kenya in cui il primo progetto ha avuto inizio) “fare insieme” e riassume il senso della collaborazione offerta e richiesta alle popolazioni locali per la soluzione dei problemi da essi stessi individuati, in un’ottica di autosviluppo.Questo significa per esempio che, se per lo scavo del pozzo è stato indispensabile l’intervento di una ditta specializzata, tutti gli scavi e le opere accessorie sono state effettuate grazie alle forze cogiunte della popolazione e dei volontari del progetto.
I risultati.
Questo modo di operare ha raggiunto, nelle precedenti esperienze, un duplice risultato, in quanto non solo ha consentito alla popolazione locale di apprendere l’uso di attrezzi e di tecnologie che, seppur rudimentali, sono spesso del tutto sconosciuti, ma ha anche dato loro la consapevolezza delle proprie capacità ed ha fatto sentire che quell’opera o quella attività sono davvero “cosa loro”, oltre a cementare i rapporti interpersonali fra volontari ospiti e locali ospitanti. Questo significa anche renderli responsabili e gettare le basi della futura gestione e manutenzione delle varie opere.
Destinatari finali dell’intervento.
Sono tutti gli abitanti del villaggio, in continua espansione.
Numero dei destinatari.
È attualmente di oltre 6.000 persone, con una leggera prevalenza femminile ed un gran numero di bambini e ragazzi.
Attività Agricole
Il fine del progetto è quello di migliorare e diversificare le colture locali, facendo da esempio per gli orti privati della popolazione
Biblioteca
La formazione è un ambito prioritario per Progetto Harambee Etiopia, condizione necessaria ad innestare e sostenere ogni processo di sviluppo socio economico.
Campi scout
La propensione dello scoutismo alla fratellanza universale, trova applicazione nel centro scout di Gassa.
Centro Scout
Nel 2003 le autorità del villaggio di Gassa Chare hanno concesso al gruppo Scout locale l’uso di un terreno di circa 12.000 mq.
Kinder Garden (scuola materna)
La naturale propensione del nostro progetto al lato educativo, ha trovato realizzazione anche nella costruzione di una scuola materna all’interno del centro.
Cooperativa delle donne
Il progetto Harambee ha favorito e sostenuto per alcuni anni la formazione di una cooperativa di donne.
Pozzo per l’approvvigionamento di acqua potabile
La prima impellente esigenza che viene espressa dalla popolazione di Gassa Chare al Progetto Harambee Etiopia, è relativa all’approvvigionamento di acqua potabile.
Sartoria
Formare un gruppo di ragazze per condividere insieme una nuova esperienza che vede come obiettivo quello di imparare un mestiere.
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