La pandemia, in Zambia, risulta essere ancora presente e, purtroppo, le vittime continuano ad esserci in tutto il Paese. Una situazione difficilmente contrastabile anche perché le persone non possono permettersi di rimanere in casa e le bocche da sfamare, così come la formazione da offrire, reclamano la loro e la nostra attenzione.
Al San Nicola si continua a dare assistenza a una ventina di orfani con l’aiuto delle ragazze della sartoria. Nello stesso tempo, grazie ad un ragazzo del quartiere esperto d’informatica e grazie ai computer che siamo riusciti ad inviare e che continuiamo ad inviare sfruttando i container dei diplomatici che rientrano, è partita la scuola di informatica per i ragazzi e le ragazze del quartiere. Questa iniziativa sta avendo grande successo e le domande di ammissione ai corsi hanno già superato di molto le nostre possibilità.
Anche le nostre donne di Lunga, sulle paludi del lago Bangweulu, hanno fatto progressi grazie alle modeste somme che siamo riusciti ad inviare quest’anno. Infatti, sono riuscite a migliorare i sistemi per l’essiccazione e la vendita del pesce e sono riuscite anche ad incrementare la produzione di riso.
Infine, riuscirebbero a fare un ulteriore salto di qualità se potessero avere in loco la macchina per mondare che attualmente si trova solo a Sanfya, sulla terraferma, e che comporta una consistente decurtazione sui loro già magri guadagni.