Approfittando della permanenza a Roma della nostra amica Claudina che, come responsabile della Caritas presso la Diocesi di Muyinga in Burundi, coordina i progetti sostenuti da Eccomi per i Batwa, domenica 10 gennaio 2010 presso la Parrocchia S. M. Maddalena de Pazzi in via Zanardini, 74 a Roma si è svolto con lei un incontro.
Dopo una breve presentazione dell’attività di Eccomi da parte del Presidente Gianfranco Sica due sacerdoti del Burundi hanno illustrato l’attuale situazione del paese e le sue prospettive.
Pur non nascondendo la difficolta di decollo dell’economia, e la forte corruzione il paese è vivo e spera: spera nelle prossime elezioni e nella possibilità che ha l’alfabetizzazione, fortemente sostenuta dal governo, di migliorare la capacità delle diverse etnie di vivere fianco a fianco e di modificare i loro comportamenti sia in ambito igienico- sanitario per sconfiggere la malaria e l’Aids che nel corretto uso e sfruttamento dell’agricoltura.
Claudina presenta i progetti a favore dell’inserimento dei Batwa nella società civile.
Il progetto sorge dalla volontà della Diocesi di Muyinga di promuovere l’integrazione delle Comunità Batwa (Pigmei), dislocate sul territorio diocesano, e ridurre gli ambiti di segregazione di questo antico popolo africano caratterizzato da un abnorme tasso di analfabetismo tra i giovani, altissima mortalità infantile, matrimoni tra consanguinei, poligamia, precarie condizioni igieniche, inadeguata assistenza medica, discriminazione razziale e intolleranza etnica, esclusione, negazione del diritto al voto politico, nomadismo e disoccupazione.
La registrazione anagrafica, afferma Claudina, si può considerare ultimata, il poco che ancora resta da fare sarà portato a termine da una associazione che tutela il popolo Batwa messasi in contatto con lei appena saputo dell’iniziativa.
La scolarizzazione dei bambini Batwa è partita, singolare il comportamento dei genitori che, vinta la iniziale ritrosia, seguendo alle spalle dei propri figli le lezioni imparano anche loro a leggere. Occorrono fondi per la costruzione di case e per la costituzione di cooperative femminili in grado di gestire un semenzaio.
Per le case, costruite con mattoni di fango essiccati al sole e fatti dai Batwa, è necessario stipendiare un muratore che sia in grado di guidare e seguire la costruzione mentre per formare le cooperative femminili è fondamentale aiutare le donne a sviluppare la cooperazione e il senso dello stare insieme.