Il Masci Marche ha reperito alcune attrezzature dismesse dell’ospedale di Ascoli Piceno e le ha sistemate in un container ad Ancona con l’obiettivo di farle trasportare a Bosobe, località situata in una zona interna tra le più isolate del Congo. In questa località esiste una struttura a suo tempo creata per essere un centro sanitario a cui fa riferimento una popolazione molto numerosa. Il Centro non è mai stato completato con dotazioni sanitarie ma poiché sono presenti alcuni medici ed infermieri si fa un progetto che prevede il trasporto e l’installazione delle attrezzature recuperate nel centro sanitario di Bosobe per renderlo funzionante.
Nel 2013 ECCOMI ha interessato la Zeiss Italia che ha finanziato il trasporto del container da Ancona a Matadi (Congo) e successivamente ECCOMI ha provveduto alle spese per lo sdoganamento curato dai Cavalieri dell’Ordine di Malta che operano attivamente in zona.
Dopo tante traversie burocratiche e di trasporto, il materiale è arrivato nel villaggio dopo diversi mesi con un costo per Eccomi di 6.200 euro.
Ora per l’installazione ed il funzionamento delle apparecchiature è necessaria la presenza di tecnici qualificati e la disponibilità di energia elettrica.
Nel febbraio 2016, il presidente di Eccomi si è recato in Congo per verificare la fattibilità, l’effettivo fabbisogno e l’ammontare economico per la conclusione del progetto.
Il Congo, a differenza di altre nazioni africane, ha poche strade o sentieri. Essendo uno stato ricco di fiumi e affluenti, l’unico mezzo di comunicazione sono i battelli e le canoe. Il viaggio per raggiungere la struttura dalla capitale dura un intero giorno.
Il presidente verifica che questo centro è l’unico nel raggio di parecchi chilometri, e tutti gli abitanti dei villaggi limitrofi afferiscono (quelli che possono) a questa unica struttura sanitaria. Essa è formata da 8 padiglioni fatiscenti sia da un punto di vista strutturale che sanitario. L’igiene lascia (come in tanti posti in Africa) molto a desiderare. La mancanza di energia elettrica aggravava la situazione già molto precaria.
Dopo una attenta verifica e accurata valutazione economica, ECCOMI ha deciso di dare un aiuto concreto nel dotare la struttura almeno di energia elettrica, per poter avere un po’ di luce durante la notte e far funzionare qualche apparecchiatura sanitaria.
Si procede all’acquisto e alla spedizione di un impianto da 4,5 KW con pannelli solari, inverter, batterie e lampadine al costo di circa 10.000 euro. Si conclude così l’impegno preso per questo progetto.