Da luglio 2011 Eccomi sostiene un nuovo progetto in Burundi in un primo tempo in partenariato con l’associazione ‘LES VAILLANTES’ impegnata nella promozione sociale di ragazze e donne con handicap e vittime della guerra civile. E’ stato aperto a Bujumbura un Atelier di cucito dove lavorano 7 di queste ragazze affette da paralisi agli arti inferiori per lo più dovuta ad esiti di poliomielite.
In una prima fase, mediante un primo finanziamento, sono state acquistate tutte le attrezzature necessarie (macchine da cucire, tessuti, forbici, fili, ecc) e successivamente si è avviata la produzione dei capi utilizzando una struttura preesistente: un vecchio container situato in una zona di grande degrado…
Gli obiettivi che ci siamo proposti in questa prima fase sono stati principalmente tre:
- la produzione;
- la sistemazione dell’Atelier in un contesto adeguato alla dignità che volevamo assicurare alle ragazze;
- la possibilità di farle crescere considerando la loro particolare manualità.
Per quanto riguarda la produzione, data la massiccia presenza dei cinesi sul mercato locale altamente competitivi in termini di prezzi, l’intento di Eccomi è stato quello di far produrre manufatti rifiniti e curati destinati ad un pubblico molto qualificato, che nel paese è in gran parte rappresentato da organismi internazionali che operano in Burundi. La qualità dei prodotti – in gran parte costituita da completini per bambini, biancheria della casa ricamata, bigiotteria e artigianato – è stata la vera scommessa.
Ai fini di promuovere commercialmente i manufatti, il nuovo “atelier L’Espoir” ha promosso esposizioni e mostre che hanno avuto un certo rilievo poiché hanno visto la partecipazione del Nunzio Apostolico e di diplomatici, e di un servizio della TV nazionale che ha trasmesso l’evento al TG della sera con relative interviste.
Il pubblico ha mostrato particolare apprezzamento per la qualità dei prodotti e le vendite, seppur contenute, sono state apprezzabili, tenuto conto sia delle novità proposte, sia del fatto che l’Atelier era totalmente sconosciuto.
Per quanto invece ha riguardato la sistemazione dell’atelier, è stato individuato e dal mese di novembre preso in affitto da una ONLUS locale uno spazio adeguato e dignitoso, collocato in un’area molto qualificata di Bujumbura, facile da raggiungere per il pubblico e dove è stato allestito anche un campionario dei manufatti.
Alle ragazze è stato inoltre garantito il trasporto attraverso una cooperativa di taxi e una colazione sostanziosa.
Infine, per quanto concerne il nostro terzo obiettivo, abbiamo assicurato la presenza nell’Atelier di suor Ancilla delle Suore Operaie, formatasi in Italia, che potrà assicurare un processo di crescita professionale.
Noi speriamo che i sogni di autonomia delle ragazze si realizzino … per il momento siamo fieri del loro ritrovato sorriso …